Psychonauts compie 20 anni: viaggio nella mente di un platform

Tra cervelli, sogni e follia creativa: il capolavoro di Tim Schafer che ci ha fatto saltare dentro la psiche umana

Nel 2005 usciva un gioco strano, diverso, coloratissimo ma anche disturbante.
Un platform 3D che non si limitava a farci saltare da un punto all’altro, ma ci portava dentro la mente dei personaggi. Il suo nome? Psychonauts.

Creato da Tim Schafer e dal team Double Fine, già noti per avventure grafiche come Grim Fandango, Psychonauts era destinato a diventare un flop commerciale… e un mito assoluto per i fan.


Razputin, il piccolo psiconauta

Il protagonista è Razputin “Raz” Aquato, un giovane circense fuggito dal suo tendone per unirsi a un campo estivo molto particolare: un centro di addestramento per psiconauti, agenti speciali capaci di entrare nella mente altrui. Da qui parte una delle avventure più folli e geniali mai viste in un videogioco.

Ogni livello è letteralmente un cervello diverso: personalità, fobie, sogni e traumi diventano il level design, trasformando ogni missione in un mondo surreale e unico.


Un design visionario, nel vero senso della parola

Ogni “mente” che Raz esplora ha una propria identità visiva e sonora:

  • Un teatro mentale con burattini parlanti

  • Un mondo da guerra fredda pieno di paranoie

  • Un cervello urban-style abitato da cittadini di cartapesta

  • Un livello ispirato a Kaiju e Godzilla… con Raz vestito da lucertolone!

È come se ogni livello fosse un piccolo gioco a sé, con meccaniche, estetica e atmosfera completamente diverse. Una rivoluzione creativa nel mondo del platform 3D.


Il successo dopo il fallimento

All’uscita, nel 2005, Psychonauts fu un flop commerciale.
Problemi di marketing, distribuzione complicata, e forse un mondo troppo “strano” per il pubblico dell’epoca.

Ma col passare del tempo, è diventato un titolo di culto, grazie al passaparola, alla distribuzione digitale e al suo umorismo unico.

Nel 2021 è uscito finalmente il seguito, Psychonauts 2, che ha conquistato pubblico e critica — confermando la forza e l’identità della serie.


Tim Schafer: la rockstar del game design narrativo

Nato nel 1967, californiano, Schafer ha iniziato la sua carriera negli anni ‘80 in LucasArts, dove ha scritto e co-creato alcune delle avventure grafiche più amate di sempre.
Ma non solo: è anche il papà spirituale di Psychonauts, Brütal Legend e Grim Fandango. Un autore che ha sempre saputo mixare storia, stile e ironia.

Le sue opere più iconiche:

  • The Secret of Monkey Island (1990)

Collaboratore di Ron Gilbert, Schafer ha aiutato a scrivere e programmare questo classico indimenticabile dell’umorismo pirata e dei puzzle assurdi.

  • Day of the Tentacle (1993)

Co-diretto con Dave Grossman: un’avventura brillante, folle, con viaggi nel tempo e tentacoli parlanti.

  • Grim Fandango (1998)

Uno dei giochi più ambiziosi mai realizzati da LucasArts. Una noir-comedy ambientata nel regno dei morti, con uno stile ispirato al folklore messicano.
Un capolavoro assoluto.

  • Psychonauts (2005)

Il suo primo progetto indipendente con Double Fine, lo studio che ha fondato. Un platform che fonde psicologia, comicità e stile grafico unico.

  • Brütal Legend (2009)

Un action-metal con Jack Black, demoni, chitarre e battaglie epiche. Se ami l’heavy metal e i giochi pazzi, questo è per te.


Double Fine Productions

Nel 2000 Schafer fonda Double Fine, il suo studio indipendente, che si fa notare subito per la creatività fuori dagli schemi.
La filosofia è chiara: i giochi devono avere cuore, umorismo e identità.

Oggi Tim Schafer è ancora alla guida di Double Fine, ora parte degli Xbox Game Studios.
Con Psychonauts 2 ha ricevuto consensi unanimi, e molti lo considerano una delle figure più influenti del game design narrativo degli ultimi 30 anni.


Dove poter giocare Psychonauts oggi?

Se non lo hai mai provato, o vuoi riviverlo, Psychonauts è disponibile su:

  • PC (Steam, GOG, Game Pass)

  • Xbox One e Series X/S (retrocompatibile)

  • PS4 (solo versione PS2 Classic)

  • Steam Deck? Funziona benissimo.


Curiosità

  • Il gioco è pieno di riferimenti alla psicologia, ma con ironia e tatto.

  • La “luna” del campo estivo nasconde… beh, non spoileriamo, ma sì: cose strane.

  • Il livello del “Teatro di Gloria” è spesso citato come uno dei più belli nella storia del genere.


Conclusione: un gioco che ci ha fatto saltare… dentro noi stessi

A vent’anni dall’uscita, Psychonauts è ancora un viaggio indimenticabile.
Non solo perché è divertente e creativo, ma perché ci ricorda quanto può essere potente e profondo un videogioco, anche quando sembra solo volerci far ridere.

E forse è proprio questo il suo segreto: dietro ogni salto, c’è un pensiero. Dietro ogni risata, un messaggio.

Buon compleanno, Raz! 🎉


Hai giocato a Psychonauts? Hai un livello preferito o un ricordo strambo legato a questo titolo?

Raccontacelo nei commenti e festeggia con noi i 20 anni di uno dei platform più unici di sempre.

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