Lo Squalo compie 50 anni: i giochi ispirati al film

Shark! Shark! - 1982 - Mattel Intellivision

Dal NES alla PS2 fino a Maneater: come il capolavoro del 1975 ha influenzato il mondo dei videogiochi

Cinquant’anni fa, una pinna solcava le acque e lasciava dietro di sé un’onda lunga di terrore, emozione e cultura pop. Lo Squalo (Jaws), capolavoro di Steven Spielberg, è molto più di un film: è un’icona.
Ma oltre al cinema, ha lasciato un segno “profondo” anche nel mondo dei videogiochi. Dal NES fino alla PS2, dagli arcade ai moderni sandbox, il mito dello squalo assassino ha nuotato nelle acque digitali per decenni.

In questo speciale Retroacademy celebriamo il 50° anniversario del film raccontandovi le sue curiosità e ripercorrendo i videogiochi che ne hanno “cavalcato l’onda”.


Curiosità dietro le quinte

  • Bruce, lo squalo meccanico: costruito per essere realistico e terrificante, Bruce fu in realtà un incubo per la produzione. Continuava a rompersi. Questo costrinse Spielberg a mostrarlo pochissimo…ma fu un colpo di genio: la tensione aumentò esponenzialmente.

  • Il tema di John Williams è uno dei più iconici della storia del cinema. Due semplici note bastano a evocare l’ansia. Lo stesso principio sarà poi ripreso in moltissimi videogiochi horror e d’azione anni ’80 e ’90.


Jaws nel mondo videoludico

1. Shark! Shark! (Intellivision, 1982)

Un gioco molto più innocente… ma geniale.
Un piccolo pesce che cerca di sopravvivere mangiando altri pesci più piccoli, evitando squali.

  • Semplice, colorato, sorprendentemente profondo per l’epoca.

  • Multiplayer competitivo da salotto anni ’80.

2. Shark Attack (Lochjaw, Atari 2600, 1982)

Uno dei primissimi giochi con uno squalo protagonista… e con una storia di marketing curiosa.

In Shark Attack, il giocatore assume il ruolo di un subacqueo impegnato a recuperare diamanti sparsi in un labirinto sottomarino, mentre è inseguito da uno squalo implacabile. La tensione aumenta man mano che si cerca di evitare il predatore e riportare i diamanti alla gabbia di sicurezza al centro dello schermo. Un elemento distintivo del gioco è la presenza del mostro di Loch Ness, che, se disturbato, insegue il giocatore fino a quando non viene condotto in una delle caverne agli angoli dello schermo.

Il gioco fu inizialmente rilasciato con il titolo Lochjaw, un gioco di parole tra “Loch Ness” e “Jaws” (il titolo originale del film “Lo Squalo”). Tuttavia, a causa di problemi legali con la Universal Studios, che deteneva i diritti di Jaws, il nome fu cambiato in Shark Attack. Questa modifica rende le copie originali con il titolo Lochjaw particolarmente rare e ricercate dai collezionisti.

3. Jaws (NES, 1987)

Pubblicato da LJN, è forse il titolo più noto legato al film.
Pochi colori, grafica semplice, ma una strana atmosfera acquatica e tensione costante.

  • Esplorazione via mare, incontri casuali con pesci minacciosi, fasi subacquee.

  • Colonna sonora ripetitiva ma inquietante.

  • Boss finale: ovviamente, lo squalo, che va trafitto con la prua della barca. Cinematografico, no?

“Era frustrante… ma ci giocavi lo stesso, solo per dire di aver sconfitto Lo Squalo.”

4. Jaws Unleashed (2006 – PS2, Xbox, PC)

Qui le regole cambiano: sei tu lo squalo.
Un open world acquatico dove si morde, si distrugge, si esplora.

  • Ambientazione libera: puoi nuotare, affondare barche, divorare turisti.

  • Missioni folli: salvataggi, sabotaggi, vendette.

  • Atmosfera da film di serie B con momenti di pura esagerazione.

5. Maneater (2020)

Anche se non è ufficialmente un gioco di Jaws, è il suo erede spirituale.
Un action-RPG dove lo squalo è il protagonista di un’epica vendetta contro gli umani.

  • Evoluzioni RPG: puoi diventare uno squalo elettrico, corazzato, mutante.

  • Narratore ironico stile documentario: una chicca per gli amanti della satira.

  • Tantissime citazioni ai film di squali…e non solo.


Gli squali nei giochi moderni: tra tributi ed esagerazioni

Oltre ai titoli ufficiali e ai giochi ispirati, gli squali sono spesso protagonisti di easter egg o contenuti extra davvero memorabili.
Il più famoso? Il gigantesco megalodonte di Battlefield 4.

Nella mappa multiplayer Nansha Strike, se più di dieci giocatori si ritrovano in una zona specifica dell’oceano, all’improvviso emerge un enorme squalo preistorico che schiaccia tutto e tutti.
Non è uno squalo normale, ma un chiaro riferimento al megalodonte mitologico, ispirato a Lo Squalo e al cinema esagerato in stile anni 2000.

L’easter egg è nato da una richiesta diretta dei fan, ed è diventato uno dei momenti più iconici e amati della serie.

Un tributo spettacolare, che dimostra come il mito dello squalo assassino, nato nel 1975, continua a nuotare anche nei giochi più moderni.


Conclusione: mezzo secolo e morde forte ancora

“Dal 1975 a oggi, Lo Squalo ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura pop. E anche se i poligoni sono cambiati, il senso di minaccia che sale dalle profondità è rimasto.Nei giochi retrò bastava una sprite scura e un suono sintetico per farti saltare sulla sedia. Oggi abbiamo open world marini e squali mutanti, ma il brivido è lo stesso. Perché Lo Squalo, alla fine, non è solo un mostro. È una sensazione. Un suono. Una pinna che spunta all’improvviso. E cinquant’anni dopo… funziona ancora.”

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